La Pet Therapy, ovvero l’uso terapeutico degli animali da
compagnia, ha messo in luce un nuovo rapporto uomo-animale. Essa, viene anche
definita "terapia dolce", proprio in virtù degli effetti benefici che
possono essere riscontrati sia sotto il profilo psico-emozionale che fisico nei
pazienti ai quali viene praticata.
Il rapporto che si viene ad instaurare tra il soggetto e
l’animale intende sostenere lo sviluppo del versante
affettivo-emozionale, di quello ludico e di quello psicomotorio. Infatti
queste aree risultano compromesse a differenti gradi nelle persone autistiche.
La relazione che si crea tra il soggetto autistico e l’operatore di Pet Therapy è spontanea e flessibile ma allo stesso tempo anche programmata, tesa al raggiungimento degli obiettivi della terapia rispettando sempre le peculiarità del paziente. L’animale si inserisce all’interno di questa relazione come "mediatore emozionale" e come "catalizzatore" dei processi socio-relazionali. La Pet Therapy non è un tipo di terapia invasiva ed esclusiva, ma si inserisce all’interno di un più ampio progetto psicoeducativo già in atto, secondo un’ottica di integrazione individualizzata delle diverse strategie.
La relazione che si crea tra il soggetto autistico e l’operatore di Pet Therapy è spontanea e flessibile ma allo stesso tempo anche programmata, tesa al raggiungimento degli obiettivi della terapia rispettando sempre le peculiarità del paziente. L’animale si inserisce all’interno di questa relazione come "mediatore emozionale" e come "catalizzatore" dei processi socio-relazionali. La Pet Therapy non è un tipo di terapia invasiva ed esclusiva, ma si inserisce all’interno di un più ampio progetto psicoeducativo già in atto, secondo un’ottica di integrazione individualizzata delle diverse strategie.
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